Covid 19: un periodo di transizione
Ci troviamo ora in un periodo di transizione che ci dovrebbe permettere di tornare a vivere con una maggior serenità. Il problema per noi, che organizziamo un evento l'8 maggio, è proprio questo: quali saranno i comportamenti da adottare dal 1° maggio in poi?
Il decreto delinea quello che dovrebbe, potrebbe essere un superamento delle misure "restrittive", ma sempre considerando che basterebbe un aumento della diffusione del virus per modificare nuovamente e giustamente le regole.
Inoltre, ad oggi non sono ancora state aggiornate le prescrizioni ed i regolamenti da parte dei vari enti sulla base del decreto del governo. Nella complessità delle possibili situazioni nelle quali si può ritrovare una persona, considerando solo quelle riguardanti il nostro piccolo settore (lo sport in genere e la corsa su strada in particolare), se provassimo a prendere come riferimento il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, troveremmo un "avviso del 25 marzo" che cerca di fornire qualche informazione per il periodo dal 1 al 30 aprile, demandando alla prossima pubblicazione di faq (ormai vero strumento interpretativo di ogni norma). Per ora la Fidal, la nostra federazione di riferimento, tace come se il decreto del governo non fosse stato emanato. Questa non è e non vuole essere una critica, ma solo una segnalazione ulteriore delle difficoltà che ognuno al proprio livello di responsabilità, deve affrontare. Ciò comporta che ogni organizzatore, per il timore di scrivere cose che poi dovrebbe probabilmente modificare nuovamente tra pochi giorni, pubblica regolamenti di gara che tengono conto delle normative odierne e non di quelle che saranno in vigore tra una quarantina di giorni.
E' evidente che questo scritto ha lo scopo di tentare di scusarci con tutti coloro che sperano di ottenere da noi informazioni più chiare: per ora non possiamo darle e non si possono trovare da nessuna parte. La difficoltà è data dal fatto che ci troviamo in un "periodo di transizione".
A dire il vero c'è anche un'altra difficoltà. Proviamo a considerare che ciò che è stato ipotizzato e programmato dal governo si realizzi e che le limitazioni derivanti dal contrasto al Covid 19 vengano per la quasi totalità eliminate anche con prescrizioni di tutti quegli enti che devono poi regolamentare la vita quotidiana in ogni suo aspetto (occorre non dimenticare che ogni singolo ente, e forse non solo, può decidere misure più restrittive in qualsiasi momento e per qualsiasi occasione). In questo caso, noi che organizziamo un evento pubblico che coinvolgerà migliaia di persone, cosa dovremmo fare?
Tana libera tutti, come si diceva al termine di un gioco che i più giovani forse non hanno mai sentito nominare? Possiamo pensare di ritornare ad una situazione tipo 2019 o invece proporre (o magari richiedere) comunque comportamenti che tengano conto di quanto è finora accaduto, sulla base della convinzione che il pericolo covid non sia completamente svanito?
Ciò che pensiamo ora (ma chissà cosa penseremo fra una trentina di giorni) è che la transizione non terminerà il 30 aprile.
Dalla nostra abbiamo una grande fortuna. La Placentia Half Marathon è da sempre organizzata non solo da un'associazione sportiva, ma da un'intera città. Ci baseremo, come sempre, sul parere di quelle forze che ci hanno sempre sostenuto. Grazie a tutti loro ed in particolar modo alla nostra eccellenza sanitaria da sempre una delle basi dell'organizzazione della manifestazione, troveremo il modo migliore per accogliere tutti nella massima sicurezza, dando vita comunque ad una grande giornata di Sport e Solidarietà come è tradizione della Placentia Half Marathon.
Sarà una manifestazione ancora più "condivisa" delle altre.
Qualunque sia la decisione del governo, io da bambino giocavo a tana libera tutti ,spero di poter partecipare a una giornata di sport e partecipazione insieme alla mia città nello spirito dell'evento ,in ....e speriamo che la balena non si arrabbi.
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